Gli antichi bancha tradizionali regionali del Giappone hanno forme molto diverse ed hanno modi di consumo che si fondono con le culture locali. Nel comune di Asahi (più precisamente nel villaggio di Birudan, conosciuto anche per la produzione della carta giapponese “washi”), nel dipartimento di Toyama, che si affaccia sul mar del Giappone, si continua a fabbricare un tè post fermentato, o tè scuro/nero, chiamato batabata-cha.
Questo tè è fatto con foglie raccolte in estate, che vengono tagliate e poi stufate. Dopo essere state mescolate leggermente, le foglie sono messe in un ambiente interno in cui fermentano. Mentre la fermentazione progredisce, la temperatura dell'ambiente aumenta, e in base alla temperatura si rimescolano le foglie e si separa l'ambiente in più zone per regolare la fermentazione. Questa operazione è ripetuta circa dieci volte. Infine le foglie son messe a seccare una mezza giornata all'ombra e poi due o tre giorni al sole.
Si crede che questo batabata-cha sia consumato, nel villaggio di Birudan, fin dall'epoca di Heian (794-1185), ma il primo elemento storico porta la data del 1472. Si pensa che il monaco Rennyò abbia gustato del batabata-cha durante una sua predicazione nella regione. É probabile che sia per questo motivo che questo tipo di tè è usato durante le cerimonie buddiste a Birudan. È comunque un tè che viene offerto agli ospiti in numerose occasioni. È un tè preparato, tradizionalmente, bollito. La prima tazza è offerta all'altare di Buddha, le altre sono consumate dai commensali. È consumato in una ciotola nella quale si aggiunge un pochino di sale, poi, per ottenere la schiuma, si sbatte il tè con un grosso chasen di bambù formato da due chasen incollati l'uno all'altro. Questo attrezzo è chiamato a volte “meoto-chasen” ( chasen “marito e moglie”).
Questo tè scuro/nero colpisce prima di tutto per i suoi aromi caldi di fermentazione che evocano l'odore di funghi e di muffe, ma anche di legno lucidato e di cuoio. Preparato abbastanza forte, come quando è bollito, questo batabata-cha presenta degli aromi sorprendenti di burro e di patata o di riso cotto. In bocca dominano gli aromi di funghi e di legno lucidato, tuttavia nel retrogusto si ha un'impressione di burro che resta a lungo nel palato.
Nella preparazione, se si fa bollire questo tè in una importante quantità d'acqua, se ne faranno risaltare con forza gli aromi , bisogna però far attenzione al dosaggio e alla durata dell'infusione, perché può apparire un po' di amaro. Lo raccomando anche per farne infusioni multiple, con una buona quantità di foglie ed acqua bollente. Sarebbe un peccato non provare la versione tradizionale , ossia versalo in una ciotola, aggiungere un pizzico di sale e sbatterlo con il meoto chasen.
È un buon bancha, il batabata-cha, che può essere bevuto facilmente durante tutta la giornata in grande quantità. D'estate, sarà eccellente bevuto ghiacciato.
Proposta di metodo d’infusione
Quantità di foglie: 3g
Quantità d’acqua : 70ml
Temperatura dell’acqua : 100°C
Durata dell’infusione : 60s
Tipo di tè : tè post fermentato
Origine : Dipartimento di Toyama, distretto di Shimo-Niikawa, comune di Asahi